I 15 PRINCIPI DEL GUERRIERO SECONDO DIPA MA

meditazione milano

I 15 PRINCIPI DEL GUERRIERO SECONDO DIPA MA

“Gli esseri umani non risolveranno mai tutti i loro problemi. La sola via è portare la consapevolezza a ciò per cui stai soffrendo, qualsiasi cosa sia”.
Dipa Ma

DIPA MA E L’AMORE INFINITO

Dipa Ma è stata una grandissima maestra spirituale, arrivata alla meditazione dopo aver patito una serie di lutti che la fecero cadere in una profonda depressione. La sua forza, unita alla sua infinita compassione le permisero di raggiungere l’illuminazione e diventare un grandissimo esempio in tutto il mondo. Oltre a essere una persona piena d’amore, era infatti una donna molto forte, con un potente carisma. La sua storia mi ha subito conquistata, perché da donna e madre ho sentito una forte connessione con i dolori e le fatiche che ha dovuto sopportare nella sua vita.

Nata nel 1911 in India, sin da piccola dimostrò grande interesse per gli insegnamenti buddisti ma, in quanto donna, fu costretta a sposarsi a soli 12 anni con un uomo che aveva il doppio della sua età. Pochi mesi dopo il matrimonio, suo marito si trasferì in Birmania e lei restò sola con la famiglia dei suoceri per due anni. Quando finalmente poté ricongiungersi al marito, nel trambusto che seguì il trasloco, il cambio di paese e di cultura, subì la morte della madre cui era molto legata e dovette adottare il fratellino rimasto orfano, lei che di figli non riusciva in alcun modo ad averne.

A 35 anni, inaspettatamente, rimase incinta e diede alla luce la sua prima bimba, che però morì a tre mesi. Quattro anni dopo riuscì ad avere Dipa, unica figlia che le sopravvisse. Poco dopo, Dipa Ma dovette affrontare un doppio lutto: quello del fratellino di Dipa, che morì pochi mesi dopo la nascita e quello del marito, venuto a mancare improvvisamente. Rimasta sola con la figlia, cadde in una profonda depressione. Devastata, trascorse diversi anni a letto, tormentata da dolori fisici ed emotivi, riuscendo a prendersi cura a malapena di Dipa. Un giorno un dottore le consigliò di meditare e poco dopo il Buddha le apparve in sogno, cantandole i versetti del Dhammapada:

Aggrapparsi a ciò che è caro porta la paura. Per colui che è completamente libero dagli attaccamenti affettivi personali non esiste né dolore né paura.

Al risveglio, sentì una determinazione incrollabile a intraprendere il cammino della meditazione, così diede via ogni suo avere, affidò la figlia alla sua vicina di casa e si recò in un centro di meditazione. Appena arrivata, fu in grado di entrare così profondamente in concentrazione che anziché sedere un’ora come le era stato detto, sedette per diverse ore senza avvertire alcun dolore. Quando si alzò per andare dal maestro, si rese conto di non riuscire più a camminare e si accorse che un grosso cane le stava azzannando il polpaccio. Era così immersa nella concentrazione che non aveva avvertito nemmeno dolore.

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Rientrò a casa pochi giorni dopo quella esperienza e la figlia, spaventata da ciò che le era successo, non le permise di andarsene di nuovo. In quella circostanza, Dipa Ma comprese che l’unica cosa che poteva fare era quella di trasformare la sua vita stessa in cammino spirituale. Solo molti anni più tardi ritornò nel monastero di Mahasi Sayadaw e in pochi giorni di pratica riuscì a raggiungere il quarto stadio di illuminazione. Le persone che la conoscevano rimasero affascinate dal cambiamento che aveva vissuto: da donna malata e devastata psicologicamente a donna piena di pace e serenità.

Nel 1967 il governo birmano ordinò a tutti i cittadini stranieri di lasciare il paese. I monaci diedero a Dipa Ma un permesso speciale per rimanere, un onore senza precedenti per una donna e una madre single, qualcuno che non aveva praticamente nessuna posizione nella società. Tuttavia, lei decise di andare a Calcutta, dove sua figlia avrebbe avuto migliori opportunità sociali ed educative.

SE NON HAI TEMPO, TRASFORMA CIÒ CHE FAI IN UNA MEDITAZIONE

In poco tempo si sparse la voce che a Calcutta c’era una donna che veniva dalla Birmania che aveva dei poteri e molte persone cominciarono a bussare alla sua porta, chiedendo di insegnare loro la meditazione. Molte di queste erano donne con figli e Dipa Ma fu costretta a ideare pratiche individuali che le aiutassero nonostante le vite molto impegnate che avevano.

Una delle sue prime allieve, Malati, era una vedova che si prendeva cura di sei bambini piccoli. Dipa Ma le insegnò a praticare mentre curava i suoi figli, dicendole ad esempio di portare la completa presenza mentale mentre allattava il bambino al seno. Praticando la consapevolezza quando allattava il suo piccolo, Malati raggiunse il primo stadio di illuminazione.

Nella seconda parte della sua vita, Dipa Ma riuscì a dedicarsi alla meditazione, raggiungendo livelli molto profondi di comprensione. La particolarità del suo insegnamento fu quella di integrare la famiglia nel percorso spirituale e insegnare tecniche per praticare la consapevolezza durante le attività quotidiane. Divenne molto nota in occidente perché fu una delle insegnanti di Sharon Salzberg, Jack Kornfield e Daniel Goleman. Tutti loro la ricordano con grande affetto, indicandola come “La persona più amorevole che abbia mai incontrato”.

Per tutti coloro che desiderano seguire il Dharma pur senza rinunciare alla famiglia, al lavoro e alla vita terrena, Dipa Ma è di grande esempio. Senza rinunciare al suo essere madre, ella riuscì a raggiungere profonde realizzazioni spirituali. Dipa Ma significa “madre di Dipa”, dove Dipa significa a sua volta “luce, lampada del Dharma”, quindi il suo nome “madre di luce” sintetizzava a pieno la sua vita: maternità e Dharma.

“Se sei affaccendato, allora la meditazione è l’attività. E quando fai i calcoli, sappi che stai facendo calcoli. La meditazione è sempre possibile, in qualsiasi momento. Se stai correndo in ufficio, devi essere consapevole del correre.”

Quando Sudipti arrivò da lei, si lamentò di non avere tempo per meditare, preso com’era tra gli affari e la famiglia. Dipa Ma gli chiese se poteva meditare cinque minuti qui e lì durante il giorno.

“Mi sono seduto con lei per cinque minuti,” ricorda Sudipti, “poi mi ha istruito sulla meditazione anche se le ho detto di non aver tempo. In qualche modo ho trovato cinque minuti al giorno e ho seguito le sue istruzioni. E da quei cinque minuti divenni così ispirato… Riuscii a trovare sempre più tempo per meditare fino a meditare molte ore al giorno, nella notte, a volte tutta la notte, dopo che il mio lavoro era finito. Ho trovato l’energia e il tempo che non sapevo di avere”.

Il percorso di Dipa Ma non era collegato a un maestro, un monastero o uno stile particolare di vita. Il mondo era il suo monastero, la maternità e l’insegnamento erano la sua pratica. “Essere una moglie, essere madre: questi sono stati i miei primi insegnanti. Qualunque cosa facciamo, che sia fare l’insegnante, la moglie o la madre, sono tutti ruoli nobili, sono tutti uguali”.

Sin da quando si alzava la mattina, Dipa Ma benediceva tutto ciò con cui entrava in contatto: persone, animali, oggetti inanimati. Tutti la ricordano come una grandissima presenza d’amore. Il suo insegnamento è così semplice e profondo che ha aiutato moltissime persone a far pace con l’idea di non riuscire a trovare un equilibrio tra percorso spirituale e vita terrena. Secondo Dipa Ma non è necessario scegliere, perché la via di mezzo ci insegna che possiamo trasformare la nostra vita in meditazione e raggiungere anche così livelli molto alti di consapevolezza e concentrazione.

I 15 CONSIGLI DI DIPA MA

1.       Se non puoi camminare, allora striscia fino al tuo obiettivo.

2.       Non lasciare che la perdita, la tristezza, la paura o l’ansia ti scoraggino.

3.       Focalizza la tua mente e fa che la meditazione non ti abbandoni mai.

4.       Sii coraggioso, con tutto l’amore nel tuo cuore.

5.       Non ti dimenticare che tutto è impermanente.

6.       Lascia andare i pensieri. La tua mente è fatta solo di storie.

7.       Ricordati il tuo potere. Sono solo le credenze che ti limitano.

8.       Ogni volta in cui puoi, resta fermo in profondità dentro di te.

9.       Siedi come una montagna.

10.   Non c’è un “problema”. C’è solo la tua mente che crea un problema.

11.   Dimora come una consapevolezza priva di pensieri.

12.   Pratica ora. Non pensare che avrai più tempo per farlo dopo.

13.   Vai in profondità.

14.   Non lasciare mai il Dharma.

15.   Anche quando stai morendo, fa che il tuo ultimo respiro sia un inchino al Buddha.

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